domenica 28 giugno 2009

Quel che sono, ero e sarò non dipende da me. Così posso esentarmi dalla responsabilità.

"Sei la persona più brillante che conosca, e io ne ho conosciute tante! E dobbiamo parlare, perchè non mi va giù che tu continui a sprecare tutto il tuo potenziale".

Me lo ha detto una di quelle persone che fanno parte della mia vita e le cui parole, bene o male, mi colpiscono sempre.
Mi sono creato una ristetta cerchia di "amici del cuore" che adoro e che mi adorano (spero! Oh my gold, l'insicurezza regna sovrana -preparatevi ad una lunga digressione fra parentesi, come mio solito- per cui capita che anche quando si tratta dei miei migliori amici, se per qualche giorno non ci sentiamo comincio a pensare di aver fatto qualcosa di sbagliato. Comincio a pesare tutte le parole degli ultimi tempi, tutte le mancanze che posso aver avuto, le situazioni che posso non aver colto. E poi mi creo dei ricordi falsi nei quali finisco per credere, e prevedo litigi imminenti), e fra loro come ovvio c'è chi è più propenso a capirmi, chi a sostenermi, chi a risollevarmi, chi a stimolarmi.
E la persona che sono diventato, che non mi piace e che è diversa da quella che ero (che non mi piaceva lo stesso, ma ad avercene ora, signora mia...!), ha un bisogno viscerale di essere stimolata, e soprassediamo sulle viscere e sugli stimoli, please, quelli son altri argomenti.

Perchè diciamocelo, ma io, da solo, messo come sto adesso, dò cazzo vado? Andò la sbatto la capoccia? Un tempo avrei potuto fare della mia solitudine la mia forza (ma un tempo era anche una bolla di vetro che attutiva la percezione del mondo esterno, e forse quella è l'unica cosa che non mi manca), adesso, complice la vecchiaia incombente, diviene sempre più la mia paura maggiore, sta superando persino quella di aghi e siringhe (signore e signori, ecco a voi l'unico quasi trentenne al mondo che sviene ogni volta che va a far le analisi del sangue).

Ho troppo bisogno di aver qualcuno sempre vicino, qualcuno su cui contare sempre, qualcuno che mi stimoli continuamente.

E per fortuna, magari meno quotidianamente di quanto vorrei, queste persone ci sono.

Ovviamente il titolo è ironico (ma neanche troppo).


Da soli, siamo una forza. Ma insieme... Insieme siamo inarrestabili (finale Marvelliano, era dovuto)

lunedì 22 giugno 2009

E' finito il calvario...?

Ok, questo è bello lungo. E' il mio "diario della salute" degli ultimi mesi.

Sul finire di febbraio:
Ricevo una telefonata di un mio caro amico. "Amica, sono disperata! Ho sta malattia qua..." e me ne elenca i sintomi. Capisco di avere anche io gli stessi sintomi e decido, tanto per essere sicuro, di fare una visita.

Venerdì 27 Febbraio:
Vado dal dottore studentesco per farmi vedere. Non è la prima volta che ci vado, essendo come risaputo abbastanza ipocondriaco. Alla reception:
"Eh, no, il servizio è stato soppresso".
"Ah. Allora uno studente fuori sede che deve fare?"
"Eh".
"Eh che?"
"Eh, Boh. Chieda alla Asl".

Alla Asl mi dicono di andare dal dottore degli immigrati (che a loro, il servizio non è stato soppresso) e di chiedere a lui. Quando arrivo, ovviamente all'altro capo della città, trovo quel dottore studentesco che erogava il servizio che è stato soppresso. Si vede che curare gli stranieri rende di più.
"Le devo richiedere una visita specialistica. Però se la vuole far presto, le consiglio di farla fuori da Perugia, ma comunque nella provincia" (non posso rivolgermi al mio dottore di famiglia perchè non si trova in provincia).
Al cup, mi danno appuntamento x lunedì, a mezz'ora da Perugia. Euro 16,32, senza mastercard.

Lunedì 2 marzo:
"Uhm, si, diciamo che la patologia è questa. Però ho bisogno del parere di uno specialista diverso. Si faccia segnare questa visita". Altri 16,32.

Mercoledì 4 marzo:
"Ok, per ora non è grave, ma potrebbe diventarlo. Chieda all'altro specialista cosa si può fare".

Giovedì 5 marzo:
Cado dalle scale, ci rimetto una caviglia. Mamma a tutt'oggi dice che mi farà male x tutta la vita.

Venerdì 6 marzo:
Dopo aver passato il pomeriggio in giro, sempre più zoppo, Mono e Awake preocupati decidono di portarmi al pronto soccorso. Servono le stampelle, che conoscerò all'indomani: le fide Cionca e Tronca.

Lunedì 9 marzo:
Torno dal primo dottore, quello fuori città: "Beh, se le cose stanno così, io non posso fare molto. Deve chiedere da quest'altra parte. Comunque è una cosa semplice, ambulatoriale. Io però non ho gli strumenti adatti". E mi fa una richiesta URGENTE. Parola che ho scoperto essere molto relativa. Stampellato, vado nella farmacia più vicina a far la richiesta. Hanno i macchinari rotti, "Ripassi domani".

Martedì 10 marzo:
"Ah, ma questa è urgente. Non deve venire da noi, ma andare direttamente all'ospedale, non serve richiesta. Ma ormai è tardi, vada domani".

Mercoledì 11 marzo:
"Ah, ma questa richiesta noi non possiamo considerarla urgente. Vada di là".

"Ah, ma questa non è roba nostra. Noi non ce ne possiamo occupare. Dovrebbe andare di là".
"Guardi che da lì mi hanno mandato qua".
"Ah. Allora doppiamo operare". Operare? Ma era una cosa semplice, ambulatoriale. "Con anestesia totale". Si faccia dare un appuntamento per la visita anestesiologica.
Me la danno per il 9 aprile. Alla faccia dell'urgenza. Urgenza, che era stata decretata al fine di evitare l'operazione.

Giovedì 12 marzo:
Decido di andare da uno specialista privato. Mi danno appuntamento per la settimana dopo, perchè il dottore c'è solo il giovedì (che culo!!) ma è già andato via.

Giovedì 19 marzo:
"Anestesia totale? No, io le farei una cosa più leggera". Al modico prezzo di 200 euro. Più 80 per la visita.
"Ma un mio amico ha risolto in quest'altro modo, lei non può...?"
"Ah, no, ma quello è un metodo vecchio, inefficace e pericoloso".

Scopro poi che in realtà era solo un metodo meno costoso (e quindi meno remunerativo per lui) nonchè più efficace e meno invasivo, quindi abbandono la strada della medicina privata. Per il momento. Tengo il suo numero.

Mercoledì 25 marzo:
Decido di riprovare, con fare più minaccioso, all'ospedale. Ho una richiesta urgente di uno specialista, cazzo! Voi non siete nessuno per dire che invece non lo è.
Giro tutto l'ospedale, parlo con 3 dottori diversi, mi porto dietro un sempre più incredulo Tonino, fino ad arrivare ad uno che dice di potermi fare qualcosa. Emana un'aura divina mentre mi dice di potermi curare senza problemi.
"Ah, però questa richiesta è sbagliata. Dovrebbe farne un'altra. Sennò non posso far niente... Sa, problemi legali".

Venerdì 27 marzo:
Provo a tornare dal medico per gli immigrati per farmi fare la richiesta. Pur arrivando allo studio in pieno orario di ricevimento, se n'è già andato. Il ginecologo che invece è rimasto mi consiglia la guardia medica.

Sabato 28 marzo:
Mi alzo all'alba perchè il servizio di guardia medica è solo notturno (ok, in realtà non ho dormito per nulla, grazie a Kyle XY ed al suo splendido sorriso).
"Noi non possiamo far niente perchè non siamo il suo medico di famiglia. Però neanche il suo medico di famiglia può far nulla perchè è fuori provincia".
"Ah. E quindi??"
Faccio pena alle due poverette che rimangono lì a discutere di possibili soluzioni burocratiche per una buona mezz'ora, senza arrivare a nulla. Finchè interviene una terza e "Beh, non ti resta che tornare dal dottore che ti ha fatto la richiesta all'inizio e chiedergli di correggerla, fingendo di aver fatto un errore".

Lunedì 30 marzo:
Torno dal dottore, mi faccio cambiare la richiesta. E' stupito che ancora non mi abbiano fatto niente.
"Eh, pure io".

Martedì 31 marzo:
"Ma perchè è venuto da noi? Lei doveva andare da un'altra parte"
"Si, ma è lì che mi hanno detto di venire qui!"
"Ah. Ok, allora facciamo così, vada di sopra a parlare con loro, io intanto questa visita gliela faccio rimborsare".
Erano altri 16,32 euro. La prima dottoressa comprensiva che ho trovato. Il suo assistente era il dottore che Mercoledì 25 mi aveva detto di cambiare la richiesta. Lo fulmino con lo sguardo, ma mi sa che non sono il primo, ha già i capelli tutti elettrici, non è possibile che si sia pettinato così di sua spontanea volontà.
Di sopra, mi dicono che mi hanno già messo in lista, sarò operato al più presto. "Ah. ma io non lo sapevo". "Eh, l'avremmo avvertita noi". Si ma una mossa! E su!

Venerdì 1 aprile:
Decido di tornare con la coda fra le gambe alla medicina privata. Dottoressa Comprensiva mi aveva chiesto chi mi aveva visto e "Oh, ma lo conosco, è bravissimo!"
E di lei mi fido, una che ti fa restituire i soldi non può essere cattiva, penso.

"Salve... Si ricorda di me?" Chiedo per telefono, per intercalare più che altro. "Si, si, certo. Lei è quello che..." bla, bla, si ricordava sul serio. "Chiami Lunedì o venerdì per prendere appuntamento per l'operazione". Lui me la descrive come una cosa di 15 minuti in tutto con anestesia parziale fatta con una punturina "Tipo dal dentista". E' l'anestesia che mi convince del tutto, ho paura della totale e un ricordo terribile della spinale. Meglio pagare.

Lunedì 6 aprile:
Ehm... Mancanza mia. Dimentico di chiamare. Lo prendo per un segno dell'Asta Di Uno, quindi decido di andare comunque a fare la visita anestesiologica all'ospedale pubblico.

Giovedì 9 aprile:
Abituato agli orari della mia amena cittadina, mi presento con un'ora di ritardo, sicuro che dovrò fare ancora un'ora di fila prima che arrivi il mio turno (non ho mica tempo da perdere, io!)

"Ma è tardi! Ormai il sangue non lo portano più in laboratorio! Torni martedì!"
L'infermiera è pure molto stizzita, ci rimango male, sono abituato agli infermieri carini e simpatici che fanno da contraltare ai dottori stronzi. Evidentemente questa era la complementare di Dottoressa Comprensiva.
Di sopra, mi dicono che mi operano di lì a 3 giorni.
"Ehm, ma non ho fatto la visita anestesiologica"
"Ah. Allora rimandiamo al 29 aprile".
Mi convinco di non aver interpretato bene i segnali dell'Asta Di Uno, che quindi mi reindirizzava al privato.

Venerdì 10 aprile:
Chiamo tutto il giorno per farmi dare l'appuntamento, ma nessuno mi risponde. Mi convinco che l'Asta Di Uno in questo periodo funzioni male. O meglio, metto in discussione la mia posizione di Gran Sacerdote, non riesco più ad interpretare i segnali del mio dio.

Lunedì 13 aprile:
Finalmente ho un data: mi opero, pagante, il 24.

Martedì 14 aprile:
Alle 7 di mattina, in preda al sonno più pesante e ad una fase REM che perdurava nella veglia, decido di non andare a fare la visita anestesiologica, tanto ormai mi opero da privato, ho preso l'appuntamento, fanculo, infermiera stronza.

Mercoledì 22 aprile:
Mi richiama il mio amico, quello che mi aveva fatto capire di aver sta patologia.
"Amica, sono disperata! Non ho ancora risolto, dopo 3 operazioni".
Cado nello sconforto. Asta Di Uno, perchè mi hai abbandonato?

Venerdì 24 aprile:
Finalmente, mi opero. Sono abbastanza agitato, l'infermiera come da manuale è dolce e simpatica (e brutta e vecchia) e mi chiede se ho freddo, ma non capisco il perchè visto che se anche avessi risposto di si, non avrebbe avuto rimedi. L'anestesia fa un male cane, ma l'operazione dura 3 minuti netti.
Il dottore mi fa "Chi l'aveva vista a lei?" E io dico il suo nome, senza accorgermi che era lui. Mi accorgo di avere la prosopagnosia. A saperlo prima, l'avrei usata come scusa, invece di dirgli "Sa, le sono cresciuti i capelli dall'ultima volta". In effetti, nei miei ricordi era molto più somigliante ad Alfredo di Pushing Daisies.
Pago 120 euro, senza ricevuta. "Tra una 20ina di giorni torni a farsi vedere, vediamo come va. Il ritocco è compreso"
"Che ritocco?"
"Beh, l'operazione può non essere definitiva".
Ah. Incoraggiante. Se non altro è compreso, il "ritocco". Ma non credo che lo sarà la visita che mi farà per sapere se ne ho bisogno. Saranno altri 80 euro.

Venerdì 29 maggio:
E' passato un bel pò di tempo, avrei dovuto chiamare prima il dottore ma non ho avuto tempo (me ne sono anche scordato). Comincio ad avere delle paranoie, chiamo e mi dà appuntamento per il 5 giugno, una settimana dopo. Ovviamente faccio una gaffe al telefono: il dottore è un privato, e lavora in più posti diversi. Alla segretaria chiedo, ma dov'è che devo andare? E faccio il nome del primo posto dove il dottore mi aveva visitato. Lei rimane un paio di secondi impietrita, poi si fa una risatina isterica, poi con voce funerea mi dice: "No, da quest'altra parte". E lì ho capito che il dottore lavora in cliniche concorrenti.

Venerdì 5 giugno:
Ok, sto bene.
Il dottore: "Arrivederci"
E io: "Beh, magari da un'altra parte". E non mi ha neanche fatto pagare la visita!


A tutt'oggi, sono sotto pillole per un disturbo indefinito che esula da quanto descritto fin qui. Mah, sono troppo cagionevole. Il doc (dal Dantesco nome): "Ma non è che lei è un pò stressato?"

Eh.


"Non importa che ti ripeta 'posso farcela', perchè non puoi. E' come tendere tutti i muscoli aspettandosi un pugno allo stomaco... Poi all'ultimo minuto, la vita decide di dartelo sui denti" (finale Marvelliano, era dovuto).

lunedì 1 giugno 2009

Dovrei farmi uno che si fà

Proprio. I drogati son tutti strafighi. Io adesso non so se la roba che prendono è la stessa che fa gonfiare i dopati in palestra, ma a dargli un'occhiata si direbbe che è così.
E dov'è che ho visto tutti sti bei ragazzotti? Qualcuno ha detto Don Pierino? Che si diceva si facesse qualcuno dei boys della comunità incontro (ed infatti non ho visto manco l'ombra di una ragazza, si vede che il gene X non si droga dalle mie parti).
Questo weekend ho lavorato alla fiera dell'elettronica, che da qualche anno si tiene negli spiazzi del centro recupero drogati giù dda le mi pardi e ddindorni. E non mi sarei dovuto stupire quando la mia datrice di lavoro, complice la mia magrezza spropositata e l'allergia (n.d.r: Mai avuta l'allergia prima degli ultimi 2 anni) che mi arrossava gli occhi, mi chiese "Ma tu sei uno di qui, della comunità?" Che poi stai zitta tu, che manco sei italiana. Si ok, divento ancora più razzista quando m'impermalosisco. Ma io dico, possibile che dalla grande madre russia scendono in italia a rubare il lavoro ai napoletani? Mi spiego. Il mio lavoro era pressappoco quello di fregare la gente. Non che non mi sia piaciuto, eh, anzi mi sono divertito un casino e ho fatto molto più di quel che mi era stato richiesto (infatti la russa alla fine s'è innamorata).
Ero addetto al reparto "roba che non funziona" (lettori dvd, stereo, aspirapolvere, dolby, ecc.), anzidetta categoria "Visto e piaciuto", e dovevo venderla alla gente. Ora. Io credo che nelle persone scatti uno strano meccanismo quando vede delle offerte messe lì con un bel cartellone grande e colorato, che indica un prezzo molto basso. Ma se sul cartello c'è scritto esplicitamente che la roba che viene venduta è un miracolo se funziona, perchè sei ancora convinto di fare un affarone?? Io dovevo stare lì, spiegare alla gente che quella roba era tutta difettosa, e dirgli che magari qualcosa di funzionante c'era, e che se poi a casa la roba si rivelava rotta (ho venduto lettori dvd spaccati a metà) erano c***i loro. Tutto senza la minima garanzia.
Ho tirato su una fortuna. Tanto che la russa ("Noi abbiami presi tanti ragazzi per fiere, ma mai fiduci come questa volta" tutta sorridente ma senza molti denti) e il marito (un uomo più taciturno di Freccia Nera degli Inumani, amante spropositato dell'arancia e dell'arancione: calippo all'arancia, fanta, moglie russa con capelli e denti, quelli che rimanevano, arancioni) alla fine mi hanno dato anche un bonus di 10 euro in più.
Capirai... Manco una dose!


"C'è una voce in lei che le dice che è cattiva, che è sempre stata cattiva... Che perfino Genosha è tutta colpa sua.
E lei pensa che sia vero" (finale Marvelliano, era dovuto)

martedì 26 maggio 2009

Per avermi fatto sorridere in un periodo di merda

Grazie a Sly. Grazie ai concorsi di D&D. Grazie alla maga e a zio Topino. Grazie a Facebook, ad un'inconsapevole Elizabeth Evans e al Master of the Cheese Fang Mouse. Grazie a Paperissima. Grazie a Fè. Grazie ad A.D.I. (che sta per Amico Di Inarrivabile) che mi ha intrattenuto piacevolmente in palestra, volente o nolente, e un pò anche a Fungòr, suvvia, magari da loro è cultura farsi la doccia senza ciabatte. Grazie alla Nutella mischiata col gelato alla stracciatella. Grazie ai taciti accordi di reciproca ignoranza visiva ai tornei di D&D. Grazie a Mimi Spaventia. Grazie alle idee malsane partorite da una mente malata. Grazie ad un'orrenda prova alla regia di Ang Lee, e pensare che avevo una bella idea del suo "Hulk". Grazie a Chris Claremont (rinsavirai, un giorno...??). Grazie alla Red Bull, che certo, se la coop in centro vendeva quella senza zucchero mi sentivo meno in colpa (quindi niente grazie alla coop in centro. Uhm, detto da uno che si sta strafogando di nutella affogata nel gelato alla stracciatella però sembra incoerente. Ma tant'è). Grazie al supporto delle "nipotine" (vi voglio bene anche se sono poco presente!!). Grazie alle mie capacità inespresse che invece esprimo fieramente. Grazie ad Alanis. Grazie al Winner Taco, e mi raccomando, firmate tutti questa petizione per riportarlo in auge: http://www.petitiononline.com/dlaglm04/petition.html. Grazie campana. Grazie maglietta rosa, grazie specchio mentre indossavo la maglietta rosa. Grazie ai biscotti di Vanessa, grazie a chi ha tosato il suo cane rendendolo un CheerLeadog e grazie Zack Efron (si, addirittura pure lui, così ridicolo con quella sabbia in mano). Grazie ad Eomer, il nano paladino. Grazie al "Tranqua" di Barbara. Grazie a Ben stiller e alla vecchietta malefica. Grazie a Stardust.

Grazie a chi ha inventato il flusso di pensiero melodrammatico.

venerdì 1 maggio 2009

Ormai internet mi ha trasformato in un dottore

Faccio diagnosi a destra e a manca. Pure al nostro pesce rosso nero (che non è un pesce milanista, è una sottospecie di pesce rosso di colore nero, chiamato Black Moore. Quello con la faccia a T, orrendo. E che mia sorella ha chiamato Brutus in onore a questa sua bruttezza, e alla propria originalità).
Sono settimane ormai che nuota in verticale e a dorso. Non credo voglia esplorare nuovi orizzonti (oddio, con la boccia 10x10 che si ritrova, sarebbe anche possibile), secondo noi a casa ha qualcosa che non va. Secondo mia madre è stitico "Guarda com'è gonfio, secondo me basta prenderlo per la pancia e strizzarlo un pò, così la fa e poi sta bene", secondo mia sorella ogni tanto diventa rosa (in effetti ho notato anche io che è un pesce cangiante. Magari è passato pure lui all'altra sponda??).

Prendo e vado in internet (questa infinita fonte di cultura e di sapere, per cui ogni cretino come me crede di saperne di più di qualsiasi dottore) e diagnostico al pesce 3 malattie diverse: Viremia, Peste Rossa e Idropisia. L'ultima è mortale e infettiva, ma visto che l'altro pesce rosso (è un pesce rosso rosso, normale) è uno stronzo che non gli dà tregua da quando sta male, se si ammala pure lui gli ci sta anche bene.
Dopo tanto tempo, un nuovo sondaggio.


"Insomma, Sammy, che te ne importa! Sono solo pesci!" (finale Marvelliano, era dovuto)

domenica 26 aprile 2009

L'attore famoso e la prosopagnosia

Perchè non mi ero accorto prima di aver pomiciato con un attore (quasi) famoso? Pur avendolo già visto in più di qualche film?
Ieri sera mi metto a vedere un film con Typhoid e altri (visto che non sono sicuro della manifesta omosessualità dell'interprete principale, ometto i sostantivi propri), un film bruttino in verità, ma scherzando ci diciamo di guardarlo perchè "Il protagonista è figo".
Poi ho un Barry Allen (un Flash!), quando mi dicono il nome: "Ma io con quello ci ho pomiciato!" Anni fa, dietro il bancone del bar dell'unica discoteca gay umbra (ora fallita), il Superbia, mi baciò ringraziandomi di avergli offerto una birra (e capirai, mica le pagavo, potevo far bere gratis chiunque. Infatti quella sera pomiciai con diverse persone, compreso Massimiliano il cubista bonissimo, la persona che mi ha dato il bacio peggiore della mia vita).

Lasciamo le divagazioni fra parentesi e concentriamoci sul problema principale: Io non riconosco mai nessuno. MAI. E lavorando in un bar, questo problema diventa pesante: gente che mi saluta amichevolmente, vecchi che sparano nomi a casaccio sicuri ch'io sappia di chi parlano ("Io pago 'na consumazion 'tal' Cencio"), gente mai vista che mi chiede "Il solito". In palestra, non so mai chi salutare e chi no, non so con chi ho scambiato una parola la volta prima, chi mi ha aiutato ad alzare i pesi, chi ho spiato sotto la doccia (oddio, quest'ultima cosa è più rara. Direi che se uno mi piace, me lo ricordo anche. Ma solo se la ma mente gli ha affibbiato un soprannome: Pelatone, Piazza di Spagna, Inarrivabile, Pickwick, Jonzino et cetera rimarranno a lungo impressi nella mia corteccia cerebrale. Credo). In facoltà, dio ce ne scampi. Fino ad arrivare, venerdì, data dell'operazione (si, mi sono operato!) al dottore che mi chiede: "Lei chi l'aveva visitata?" E, alla mia risposta, lui che mi guarda come fossi cretino: "Ma sono io." "Ah... Le sono cresciuti i capelli" è stata la prima scusa che mi è venuta in mente.
Ora, indagando su quella fonte autorevole che è wikipedia (ma in realtà sono andato a cercare fra le ricerche dell'Università di Harvard, di wikipedia non mi fido affatto) ho scoperto che la mia è una patologia piuttosto comune: la PROSOPAGNOSIA
Si tratta di un deficit percettivo del sistema nervoso centrale che impedisce ai soggetti che ne vengono colpiti di riconoscere correttamente i volti delle persone (evviva il copia&incolla).
Ed ecco finalmente spiegato perchè, quando guardo un film, non riesco a distinguere i protagonisti se hanno tutti lo stesso colore di capelli (l'Asta Di Uno benidica chi ha imposto che i personaggi dei cartoni animati dovessero vestire sempre allo stesso modo).
Ed ecco finalmente spiegato perchè, ogni volta che qualcuno mi ferma dicendo "Ma ciao!! Quanto tempo che non ci si vede!!!" Io rimango impietrito senza sapere chi cazzo sia questo che ho qui davanti.

Comunque, resta il fatto che ho pomiciato con un attore famoso. E bono.

sabato 21 marzo 2009

E' il primo giorno di primavera...

La neve, la neve. Io la adoro. 
Mi riporta all'infanzia, all'unica volta che nel mio paesino d'origine (incontrollata) nevicò sul serio, e nessuno nel raggio di chilometri aveva uno slittino o simili, quindi via tutti per la discesa sui sacchi dell'immondizia. Mi riporta a quella bellissima scena di Kill Billそれは実際には服部Hanzo剣だった。, o anche: Era davvero una spada di Hattori Hanzo). Mi riporta a Lillo, il quasi-mio cane che correva felice sul prato nel suo bel mondo che sembrava fatato, non capendo cosa cacchio era quella robaccia che gli si attaccava al pelo. Mi riporta ai tempi in cui impazivo cercando di tenere il filo delle conversazioni di Lorelai Gilmore, stupendomi ogni giorno di più di quanto fossimo simili (ma mai come quanto sono simile a Grace di Will&Grace).
Quando esprimo questa mia adorazione, chi mi sta intorno mi guarda come se fossi pazzo. E' colpa mia se io non guido da anni ormai? E' colpa mia se voi siete aridi dentro? E' colpa mia se lunedì e martedì non passerò gli esami? (Beh, forse questo si).

Nonostante sia strettamente sotto esame, ieri sera sono ovviamente andato a giocare un pò a D&D. Ho scoperto che il mio ladro è da migliorare, ma non mi lamento. E che il personaggio di Mono, un vecchietto di 66 anni, morirà presto. E poi, ancor più ovviamente, sono andato in palestra, che ieri avevo saltato causa studio. E lì, ho rivisto dopo mesi il bellissimo Piazza di Spagna (che come intuibile, nel frattempo ha perso un bel pò di capelli). Come dicevo alla Datadadio, la mia futura collega palestrata, oggi c'era anche l'altro spagnolo figo, Fungòr, per il quale però persi interesse dopo aver notato che faceva la doccia scalzo.
Incurante dei consigli della Datadadio (che è anche la mia infermiera di fiducia) oggi ho fatto un pò di gambe in palestra, e come risultato mi fa un pò male la caviglia. Ma cazzo, l'ho storta più di 2 settimane fa, che cazzo vuole ancora? Farmi capire che la vecchiaia porta alla debolezza articolare?

Intanto fuori continua a nevicare, e io devo tornare alle mie mansioni universitarie. E devo anche prendere un pò di ghiaccio, per evitare che magari la caviglia mi si gonfi. 
Potrei aprire la finestra e prenderne un pò dal davanzale.
Adoro la neve.


"Un pò di neve non ha mai fermato lo s-spettacolare uomo ragno. D-devo ammettere, però... Che sto cominciando a rimpiangere di non essere stato morso da un orso p-polare radioattivo" (finale Marvelliano, era dovuto)

venerdì 13 marzo 2009

Io e la sanità italiana. E il crollo della teoria per cui odio i vecchi.




Bellissimo l'ospedale. Un'opera d'arte. Vetri a specchio, full-colored, la parete acquatica (la voglio nella mia futura casa!!!), proprio un bel lavoro. Se poi funzionasse anche, sarebbe il top.

Ho un problema di salute. Niente di grave, eh, però essendo ipocondriaco (non capisco perchè la Smy fosse stupita di questo fatto) e tendente alla depressione, ovviamente (nonchè maniaco dell'ovviamente, una parola che mi piace troppo usare, come anche le parentesi) mi ha buttato giù. Questo, di suo, solo per il fatto che ho questo problema.
Poi, c'è tutto il contorno. E' un mese che giro come una trottola (nel frattempo mi sono pure sfasciato una gamba. Piccolo OT: finalmente posso parlare sul blog anche di ciò che scrivo su Facebook. Ho fatto coming out con LaFrangia, vecchia compagna delle elementari! Ora, riprendete a leggere da: come una trottola -->) da un posto all'altro, da un ambulatorio all'altro, da un dottore scaricabarile ad un altro, e sono arrivato alla conclusione che:

1)Questa patologia è ovviamente nata con me.
2)I medici sono tutti degli stronzi.
3)Gli infermieri, consci della 2), sono tutti gentilissimi, da contraltare.

Allora, il risultato di un mese di giri, di paranoie, di tempo perso che avrei potuto usare molto più costruttivamente (ok, lo avrei passato su FaceBook probabilmente...) è stato che si sa benissimo cosa ho, non si sa quale sia il dottore deputato ad occuparsene, non si sa a quale branca specialistica devo chiedere, non hanno gli strumenti per fare certi tipi di cure, quindi mi operano. Ho dovuto richiedere la visita anestesiologica, e quello che doveva essere un lieve intervente ambulatoriale urgente è diventata una visita preliminare il 9 aprile. Fortuna che era urgente...

Depresso e ovviamente convinto che rimarrò sul tavolo operatorio stroncato da un'anestesia troppo invasiva, sono salito sull'autobus, dove un vecchietto sui 75 anni, (anche 74, via, non vorrei esagerare) ha cominciato a guardarmi in modo strano, e quando son sceso alla stazione si è avvicinato e mi ha chiesto se mi andava di andare a fare un giro con lui. 
Eppure son così fiero della mia patina esterna di eterosessualità. Mah. L'avrà capito dal fatto che non mi sono alzato a spaccargli la faccia mentre mi guardava? Mi è servito a ritirarmi su il morale. E mi è servita anche la vecchiettina che ho incontrato dopo, alla fermata del bus, che ha spiegato a 4 persone diverse come funzionavano gli autobus dopo la "rimodernizzazione" (è un casino orribile, non so come faceva sta vecchiarella a saper tutte ste cose: Non avrei detto neanche che fosse viva prima, a guardarla lì ferma in quel modo, dietro quegli occhiali da sole marroni di dubbio gusto). Un gesto di buonsamaritanismo che mi è piaciuto e che ho ripetuto poco dopo anche io, guidando un frate verso il bus più consono verso l'ospedale (e non c'entra il fatto che il frate era un gran figo, sui 30 anni al max, muscoloso, barba, capelli a metà fra rasato/spazzola).
Poi però quando sono salito sull'autobus, non ho continuato cedendo il posto ai vecchi che erano vicino a me. Magari non li odio, ma mi stan sempre cordialmente sul cazzo (come mi disse Chiara Iezzi, sorella di Paola parlando della Littizzetto). E poi oh, io fino a ieri portavo le stampelle.


"Sono un medico. Come te. E ho fatto un giuramento. Pensa a tutto ciò che hai fatto, Cecilia. Sei un chirurgo. E sai cosa questo vuole dire. Coraggio. Nervi d'acciaio. Sicurezza di sè. Autocontrollo. Come Dio, hai delle vite nelle tue mani. Usa queste tue capacità. Il talento che ne è alla base. E usali a tuo vantaggio. Sii un chirurgo" (finale Marvelliano, era dovuto)

venerdì 27 febbraio 2009

Pretesti

Scena: dopo cena a casa de La maga, lei lava i piatti, suona il telefono e: "Pietro non è che puoi prendermi il telefono?" Le avvicino il telefono all'orecchio, ed iniziano a litigare. Mentre io ascolto tutto tenendo il telefono in mano.
Ora sto scrivendo dal suo PC mentre lei lo richiama per fare pace, appena tornerà vedremo "Il favoloso mondo di Amelìe" che lei non ha mai visto (sacrilegio!!! Non potevo lasciare impunita cotanta svergognatezza).

In questi giorni ho avuto un piccolo problema. Ce l'ho ancora in realtà, ma credo si possa risolvere a breve (non chiedete, sarei più muto di Banshee dopo l'intervento di Mistica).
Mi ha gettato nello sconforto più totale. Come ho già scritto, ci vuole poco a deprimermi, anche se (magari in preda alla depressione) ho superato sempre indenne qualsiasi sfida che mi si è posta davanti.
Ma ieri, l'Asta Di Uno decide di farmi andare in palestra ad un orario ed in un giorno diverso dal solito, e una volta lì, dopo aver percorso la strada pensando incessantemente a quanto la vita fosse cattiva con me, trovo nello spogliatoio un ragazzo senza le braccia.
Mi sono sentito una merda. Non sono mai stato un sostenitore della tesi "Di che ti lamenti, c'è chi sta peggio!!", perchè ho sempre pensato che chiunque a questo mondo ha il diritto di lamentarsi costruttivamente per qualsiasi cosa, posto che cerchi di attivarsi per rimuovere la situazione che ha (e che non gli piace). Però, ripeto, il vedere questo ragazzo che pur nella sua condizione fisica era lì a sbattersi fra pressa e addominali, mi ha fatto riflettere su quanto ero stato coglione a preoccuparmi in questa settimana. che poi, per lui quel che ha fatto sarà stato normalissimo. E lo era in effetti. Magari è egoistico e cinico da parte mia, però sono felice di aver fatto questo incontro.

La maga è tornata, ora ci guardiamo il film.


"E se volessero semplicemente vivere una vita normale? Essere normali?"
"E' un lusso che non possono permettersi" (finale Marvelliano, era dovuto)

mercoledì 18 febbraio 2009

Abbasso Sanremo

Si, lo porto in Toscana.

A parte battute che in pochi capiranno e in pochissimi apprezzeranno, quest'anno ho visto quasi per intero la prima puntata di Sanremo (non tanto perchè, come tutti, volevo sentire 'sta fantomatica canzone di Povia, quanto perchè ero incazzato col mio ragazzo: si, le cose sono collegate più di quanto si possa comprendere).
Benigni. Io non lo sopporto. Quel suo essere sempre eccessivo per forza, quella comicità alla Jim Carrey dei poveri (almeno Jim Carrey me lo farei, e poi ha smesso di fare smorfie), quel suo recitare la parte del simpaticone che però sa essere profondo... Beh, ho avuto occasione di constatare che nella vita reale è una persona nettamente diversa. Comunque, quando ha parlato degli omosessuali, mi è piaciuto. Certo, melodrammatico e pomposo, discorso montato apposta per colpire lo spettatore medio anche se in maniera grossolana (in sostanza: "Nei campi di concentramento sono stati uccisi delle persone solo perchè amavano"), ma vista la causa, l'effetto e l'obiettivo, tanto di cappello. Che poi, secondo me se la canzone di Povia non fosse stata in scaletta, si sarebbe soffermato di più sull'umorismo spiccio che ha dedicato alla politica italiana (beh, fare un pezzo comico sulla politica italiana è come fare uno spot del gratta&vinci: Ti piace vincere facile??).
Poi arriva Povia. Con la sua canzoncina cretina e antimelodica, che se non altro ha il pregio di dire all'interno del testo che quella di Luca, prima frocio e poi convertito da una ragazza incontrata ad una festa (che ora sarà sicuramente contenta e cornuta), è solo una storia fra tante, poco indicativa riguardo l'omosessualità in generale. E per non rispondere alle eventuali domande di Bonolis, fugge dal palco lasciando un cartello: "Nessuno sa com'è fatto un altro".
Ma allora sei cretino. Che cazzo scrivi canzoni a fare, se poi per evitare o attenuare le polemiche, fai finta di non credere in quello che canti. Mah. Me lo immagino, se la canzone che l'ha fatto diventare famoso avesse suscitato polemiche, andare in giro a dire che i bambini secondo lui non parlano.
"La mia canzone è una storia vera, la storia che mi ha raccontato uno che non conoscevo sul treno".
Ora. Non so se questa cosa sia vera o no, ma... Mi torna difficile immaginare:

"Oh, ma tu sei Povia. Me lo fai un autografo?"
"Si certo. Come ti chiami?"
"Luca. Guarda, fammene uno pure per mia moglie, l'ho sposata dopo averla incontrata ad una festa, dopo esser stato qualche anno con uno. Ma sai, papà era assente e mamma era troppo apprensiva."

Mi viene più facile pensare a:

"Oh, ma tu sei Povia. Me lo fai un autografo?"
"Si certo. Come ti chiami?"
"Luca. Senti, perchè non mi segui nel bagno che ti stacco un pompino?"
"Uhm, beh sai, ma io non sono gay."
"Oh, neanche io, sono sposato con una che ho incontrato ad una festa."
"Ah. allora ok."

E mi risulta più facile pensare che sia andata così perchè in effetti sul treno si rimorchia che è una meraviglia. Vabbè, non badiamo al fatto che io giro sempre mezz'ora prima di sedermi vicino alle persone con il miglior rapporto ambiguità/bellezza.
Pubblico una canzone che mi ha fatto conoscere Paris, che accomuno a quella di Povia. Può sembrare ugualmente discriminatoria, ma non lo è. E' una canzone che prende atto della situazione che c'è oggi nel mondo. Senz'altro più reale di Luca era gay. Senz'altro l'avrei preferita alla sua se fosse andata al festival. Senz'altro, è stata cantata in una sagra di paese.




Bene, ho detto tutto. Stanotte,
pigiama-party con Awake e Zio topino.


"Eccoti la risposta, ragazza. Qualunque cosa facciamo, non ci accetteranno mai" (finale Marvelliano, era dovuto)

sabato 14 febbraio 2009

Mi viene da piangere

E forse tra poco inizierò.

lunedì 9 febbraio 2009

Where the hell is Matt??

Per caso in Youtube mi sono imbattuto in questo video.



Wow. Non so che tipo di emozioni mi ha uscitato. Un misto di meraviglia, rimpianto, speranza, nullificazione e un senso di appartenenza al tutto. 
Ed è solo un cretino che balla. Mi ci è scappata pure la lacrima.

Quest'uomo da oggi è il mio idolo.



Oh, si, è stato anche in italia.



Ri-wow. C'è una bellezza assurda in questi video.

>QUI in alta qualità.

giovedì 5 febbraio 2009

Onirico, back again

E' un casino di tempo che non scrivo più un post. E' che ho poco tempo, o meglio è che impiego il mio tempo al Pc in attività troppo cretine per essere menzionate. Tipo, aspettare che si ricarichi la stamina.

Stanotte ho fatto un sogno strano. Aggiungere tale aggettivo è ridondante perchè si sa che se io sogno qualcosa, allora è strano di sicuro, ma non tutti mi conoscono di persona, quindi siamo chiari (ecco, son razzista anche senza volerlo. Ma questa parentesi la capiranno in pochi)
Quindi. C'ero io che stavo tornando a casa, sera tardi, pochi lampioni qua e là che bagnavano la strada di luce stantia e opaca. Sapevo di essere in un film. No, non sognavo di essere un attore, sognavo, sapevo, di essere un personaggio inventato e che la mia vita dipendeva da quel che avrebbe deciso lo sceneggiatore. Non cedevo alla pazzia per due motivi: sapevo di poter conservare nella vicenda un piccolo ma fondamentale accenno di libero arbitrio, e conoscevo la trama del film. O meglio, sapevo che c'era un killer in giro che ammazzava la gente. Chi ero io? Ero il protagonista? Ero il poliziotto che dava la caccia al mostro? Magari ero il killer. O ero la spalla che sarebbe morta alla prima scena? Non ricordo molti particolari (a differenza di stamattina quando raccontai il tutto a Paris. Dovrei chiedergli cosa gli ho detto). Quel che ricordo è che avevo una paura fottuta di morire.
Quando sogno qualcosa, spesso mi immedesimo nel contesto fino a sprofondare completamente nella realtà che mi si crea in testa.
Ho sognato di essere padre e di avere un forte istinto paterno (sarei un padre molto apprensivo), ho sognato di sposare il fantasma irrequieto di una bambina di 12 anni morta il giorno del suo matrimonio con il signorotto della contea, ho sognato di essere innamorato perso di mia moglie (ed era amore vero! Me lo sentivo troppo addosso. Non parlo della fantasmina, era un'altra), e dulcis in fundo ho sognato di perdere la memoria e di provare un'angoscia infinita nel non ricordare nemmeno il mio nome. 
Praticamente è come se avessi vissuto davvero quelle esperienze, tanto erano reali e tanto sono rimaste così forti quelle sensazioni nei miei ricordi.
Forse il mio subconscio, rassegnato di fronte alla mia frocitudine, sta cercando di farmi provare quelle esperienze che sa che non vivrò mai in prima persona. Anche se, non so come faccia a sapere che non sarò mai ucciso da un serial killer ( o che non sarò mai un serial killer). 

Magari sono strollico, come mia zia, quella che legge le carte. In effetti io posso già vedere il futuro: un futuro senza figli che possano riempirti la vita, senza una famiglia che possa dargli un senso, senza un compagno che possa fartela godere.

Ma ora, adesso? Ora non va poi così male. Il presente è (im)perfetto così com'è, ho molto di quello che un gay di 26 anni possa desiderare. Beh, di quello che potrebbe desiderare un gay italiano di 26 anni, in Italia; ma non mi va ora di mettermi a scrivere critiche sociali.
Che poi, se son fortunato, neanche ci arriverò a 45 anni.


C'è una strana sicurezza nell'essere infelici. E' quasi confortante. Assumersi il rischio di andare avanti: è questo che terrorizza (finale Marvelliano, era dovuto. Non è del tutto in linea col resto, ma l'ho letto oggi ed è sorprendentemente somigliante a >QUESTO).


P.S.: Ennesimo incidente causa Apollonia. Nessun morto, due auto ferite gravi, un ragazzino spaventato più da quel che dovrà dire al babbo una volta tornato a casa che dall'inicidente in sè. Lo so perchè se son strollico, posso benissimo essere pure empatico.

lunedì 19 gennaio 2009

2 grossi scogli

Praticamente 2 sCoglioni. Speriamo di non affondare. Forza, forza, smettila di perdere tempo!

(Troppo criptico...?)

venerdì 16 gennaio 2009

Sono in anticipo sul ritardo altrui

Cioè, io sono in ritardo, ma tutti gli altri di più. Stasera si va tutti a cena dalla Maria al lago a festeggiare il compleanno del fidanzato di Paris.

Sono appena tornato dalla palestra, e ho scoperto una grande verità, rivelata dal fidanzato di Typhoid (si, è fidanzato, e pure con un ragazzo tanto carino e tanto dolce!!) che una busta di risotto liofilizzato (quello che si fa con 500 ml d'acqua) contiene esattamente 500 ml d'acqua!! E io che mi dannavo coi misurini.

Spike ha mandato un sms alla Tea (la mia nipotina favorita, n.d.r.) chiedendo a che punto fossero. Lui ha risposto (si, la Tea è un uomo) "Siamo quasi passive"
Mah.

domenica 11 gennaio 2009

Un sabato sera come tanti

...Passato a casa a studiare!

Che poi, alla luce di tutto quel che ho combinato oggi, mi conveniva andare a ballare, almeno magari vedevo >IL RUMENO .

Ormai ho perso del tutto la voglia di studiare. Come Scott dopo la prima morte di Jean, ho solo voglia di "give up" (che non vuol dire, come pensava sconvolto Awake, di prenderlo: give up = arrendersi). Lui alla fine è tornato, ma Jean era resuscitata. Poi dopo un pò è morto. Poi è resuscitato ma è rimorta lei. Poi è resuscitata ma lui stava con un'altra, e quindi è ri-rimorta.
Si, ho riletto l'elegia di Jean Grey oggi pomeriggio. Oltre ad aver tentato di mettere a posto la stanza (giuro!!), ad aver fatto sesso con me stesso un 3 o 4 volte (complici Cam4 ed Eric Evans), ad aver visto Peter Pan (ma senza senso di colpa perchè nel frattempo ho cenato. Ma che bel film che è) e ad aver finalmente visto la prima puntata della settima serie di Scrubs (per questa, un pò mi sento in colpa. Ma suvvia, son solo 21 minuti!!)

Mi sembra di non esserne più capace. Sono lontani quei tempi in cui in un weekend mi facevo 200 pagine di programma. Sarà che sono invecchiato, sarà che mi sono stancato di stare sopra i libri, sarà che sarà della mia vita chi lo sa, ma non ci riesco più. Sto lì sopra a cercare di ficcarmi nella testa perlomeno i concetti essenziali, ma niente, ho solo rimediato un mal di testa. Mi cadranno i capelli più in fretta. Che mia madre poi, santa donna apprensiva, mi ha pure comprato della roba anticaduta da mettere sullo scalpo, che ovviamente non ho ancora mai usato (come la crema antirughe di Sly, di cui però sento sempre più il bisogno).

Lunedì ricomincerò ad andare in palestra, e la mia vita riprenderà una parvenza di regolarità.
Devo ricomprare i bombi.
Prendo lunedì come nuovo starting point.
Il mio telefono non funziona più bene, ma non credo derivi dalla caduta.
Dopo la caduta, ho deciso che si chiama Milica Miletic.
Ho rifiutato un'offerta di lavoro per avere più tempo per studiare.
Ho sonno. E freddo.
Spero che i 624 euro di bolletta dell'acqua siano solo uno scherzo di Typhoid.

Questo blog sta diventando ripetitivo.


"Vivi Scott, vivi... Io non faccio altro che morirti addosso" (finale Marvelliano, era dovuto)

giovedì 1 gennaio 2009

Buon (Hic!) Anno!!

L'ho passato più morto che vivo. Però mi sono divertito, grazie all'alcool e alle persone con cui ho condiviso la serata. Alcool, che, non nell'ordine, mi ha spinto a:

.Intonare la seconda, sconosciuta da tutti, strofa della canzone dei due coccodrilli e di Noè
.Far piangere il mio ragazzo
.Defecare in un bagno dov'era presente un'altra persona
.Leccare delle tette (ma questo lo faccio anche da sobrio)
.Baciare Sara
.Baciare Sonia
.Baciare Deborah (ma questo lo faccio anche da sobrio. Le tette che ho leccato cmq non erano le sue)
.Baciare Claudio
.Baciare Marta
.Baciare il ragazzo di Marta (ok, non è il suo ragazzo)
.Passare un'oliva a quest'ultimo (leggi: pomiciare)

Dopo aver vomitato anche l'anima, mi sono addormentato sul letto della padrona di casa accanto a Marta, al suo non ragazzo, ad una che avevo appena conosciuto e al ragazzo di lei, incazzato perchè lei non voleva vomitare.
Ma son stato di un bene. Auguri.

martedì 30 dicembre 2008

Indistruttibile come un Nokia

E' così che mi piacerebbe essere. Come il mio telefono, che avendo sgrullato la tovaglia (sgrullare è italiano o dialetto?) fuori dalla finestra si è fatto un volo di 3 piani, e non si è neanche spento. A parte che se lo facessi io un volo di 3 piani, difficilmente mi rialzerei poi in piedi, ma il fatto è che per farmi a pezzi a volte basta proprio poco.

L'occhiata di compassione di un amico. La lontananza di una persona. Un Ti Amo senza risposta.

So di essere una persona forte, so di poter superare tutto o quasi (e lo so per esperienza), ma forse a volte me ne dimentico. A volte non riesco ad attingere a quel che ci vuole per superare una determinata situazione, pur sapendo che quel qualcosa è lì dentro di me da qualche parte.
E a volte penso anche di aver bisogno di sentirmi a pezzi. Se non altro, è l'unica razionale spiegazione che riesco a darmi: la sensazione di impotenza, quel lasciarsi andare perché ormai non si può cambiare più quello che è, quel che è stato fatto, quel che si è, è a tratti più accogliente del continuo lottare contro tutto per riuscire a "stare bene".
Boh, non so se mi sono spiegato, ma a me succede. Più spesso di quanto dovrebbe.

E oltretutto, stasera non ho fatto sesso, causa crisi d'astinenza da carte. Mah??


"Abbiamo già fatto questo gioco. Potremmo andare avanti fino a ridurdi entrambi a dei grumi sanguinolenti. E continueremmo lo stesso a combattere".
"A me sta bene. Purchè i miei grumi non si mischino ai tuoi" (finale Marvelliano, era dovuto)

martedì 23 dicembre 2008

Buon Natale, buon anno, buon tutto. Fate Vobis




...Si, buon Natale proprio. A me, per ora, è costato un botto solo di regali.
Ma dai, su, però non mi lamento, pensavo in questi giorni che se la mole di persone a cui regalare qualcosa era aumentata, poteva solo significare che sono aumentate le persone a cui voglio bene e a cui tengo (se escludiamo i regali di cortesia, ma quelli sono un altro conto).

In realtà ho ben poco da scrivere o da dire, soprattutto col cervello obnubilato dal sonno alle 4:30 di notte, ma visto che da domani salirò a casa (leggi: quel posto dove ancora mantengo, chissà perchè, la residenza) dai miei e sarò senza internet volevo aggiornare un pò il blog, che dopo l'esame ho troppo trascurato.
L'esame tra l'altro è andato male, ma nello stesso giorno ho preso un 28 e non mi sono certo andato a lamentare (si, ok, mi sono lamentato tutto il giorno in verità, ma cazzo! Avevo studiato! No, sul serio intendo!)

Tempo di bilanci, sta finendo l'anno.
Mi ritrovo sempre a chilometri di distanza dall'obiettivo laurea (in realtà mi sento come uno che dovrebbe distruggere i rossi o conquistare 24 territori, e invece si è preso solo l'Oceania e gode dei suoi 2 carri armati a giro).
Mi ritrovo sempre col trippozzo da alcolizzato, nonostante diete, palestra, addominali, addominali, addominali (ne faccio tanti!!) e una mancanza assoluta d'alcool che quasi ho nostalgia per Antonio Vino. Però in compenso ho scoperto che la mia palestra è really friendly. Mi spiego: non intendo che è piena di froci, quello è ovvio in quanto si tratta di una palestra e in quanto tale è frequentata quasi esclusivamente dai finocchi (così va il mondo, care povere pulzelle che vi struggete per rimorchiare in palestra; che poi con quei culoni che si sbattono sulle cyclette e sui tapis roulant, vi mettete pure i fuseaux attillati? Ma siete cretine! Vi sta bene, non siete degne di rimorchiare!! Comunque, dicevo:) intendo che l'accettazione dell'elemento omosessuale è degna di nota, anche all'interno del club del muscolo sbisunto (basti riportare una fuggevole frase in spogliatotio di Pelatone, etero convinto, a Mayonese, sfranta nell'animo ed ex fiamma di Dom: "Dammi un voto al pisello")
Mi ritrovo sempre meno attivo sul fronte lavorativo, dato che ho dato (ho appena usato una figura retorica?) un taglio alle entrate per avere più tempo da dedicare allo studio (leggi: ho scaricato Shayia e sto già al 20esimo livello con un elfo arciere).
Mi ritrovo sempre a dire di voler riabilitare Jeansy agli occhi del mondo, ma non l'ho ancora fatto.

Ora ci andrebbe il consueto piangersi addosso, le autocommiserazioni, il vittimismo e la depressione. 
E invece no! Ma la sapete una cosa? Ho una nuova filosofia, supportata ovviamente dall'Asta Di Uno: Chi cazzo se ne frega!!! 

Buone (e spensierate) feste a tutti!


Non mi sto lamentando dei risultati. Non mi lamento affatto (finale Marvelliano, era dovuto)

mercoledì 10 dicembre 2008

Casa dolce casa

Avere un coinquilino con una personalità da Diva (bonariamente) ed averne un altro con 3 diverse personalità (un pò meno, ma sempre bonariamente) a volte non giova all'armonia della casa.

Typhoid: "Hai rotto i termosifoni, alzando la temperatura"
Paris: "Ma solo per 10 minuti l'ho alzata"
Thypoid: "Anche a Cogne sono bastati 10 minuti"
(OT: L'draulico non viene perchè è un lavoro da elettricista, l'elettricista non viene perchè non è abilitato ad aprire le caldaie. Stiamo al freddo, punto).

Uno dice: ma potrebbe essere una battuta estemporanea! E invece:

Pietro: "Ma ti pare che dobbiamo litigare per queste stronzate?"
Typhoid: "Olindo e Rosa hanno sterminato una famiglia per stronzate come queste"

Derivazioni da incontrollate visioni di Matrix e Porta a Porta, o velate minacce di morte? Mah. Io so solo che Paris ora cerca di passare a casa meno tempo possibile.

Io cerco di tenere gli occhi aperti, prima del prossimo: 
"Faccio una festa"
"Non lo sai com'è finita la festa di Meredith?"


"Stai attenta a quel che dici, cocca" (finale Marvelliano, era dovuto)